Maestro del Libro di Casa.
Maestro del Libro di Casa (o Maestro dell'Hausbuch). Pittore e incisore tedesco. Anonimo, deriva il suo soprannome dal Libro di casa del castello di Wolfegg, un manoscritto miscellaneo da lui decorato con disegni e incisioni di soggetto astrologico (vi si raffigurano le stazioni zodiacali e le connesse attività umane). L'immediatezza del disegno e l'accurata osservazione del reale sono elementi di chiara derivazione fiamminga (pare d'altra parte documentabile la sua attività giovanile nelle botteghe degli artisti della zona di Bruges). Lavorò prevalentemente nelle regioni del medio Reno, dove lasciò una serie di incisioni che ebbero una certa influenza anche sull'opera di Dürer: si tratta di lavori a puntasecca, eseguiti ora con una tecnica rapida e sommaria, ora con estrema attenzione al particolare e all'effetto pittorico. Tra le più note sono l'Incontro dei tre vivi con i tre morti, i Bambini che litigano, il Cane che si gratta. Al M. è stata anche attribuita una vetrata, attualmente nel Landesmuseum di Stoccarda, raffigurante il martirio di San Sebastiano (seconda metà XV sec.). Chi è abile e dotto in una particolare arte o disciplina, così da poterla insegnare ad altri o da essere seguito come esempio e guida. ║ Persona di eminente ingegno e di grande cultura che con l'insegnamento o per mezzo di scritti forma una scuola o influisce in modo determinante sulla formazione culturale di altri che si considerano suoi discepoli. ║ Nella scuola elementare, l'insegnante che cura il processo educativo dei bambini in età compresa fra i sei e i dieci anni. ║ Operaio o artigiano che per esperienza ed anzianità guida e controlla il lavoro di personale alle sue dipendenze. - Arte - Titolo usato per indicare un artista dai tratti stilistici ben determinati di cui tuttavia non si conosce il nome. - Mar. - Il capo di una maestranza. - Mus. - Titolo riservato in Italia a compositori, direttori d'orchestra, insegnanti di conservatorio in possesso del diploma di composizione. - Rel. - Titolo di cariche o di particolari dignità riservato alle famiglie pontificie. - Ord. scol. - In Italia, grado attribuito a chi consegue, dopo cinque anni, il diploma di abilitazione magistrale e si inserisce in una graduatoria compilata dal Provveditorato agli Studi, mediante la quale vengono assegnati incarichi di durata annuale o supplenze temporanee. Gli incarichi vengono assegnati direttamente dal Provveditorato, mentre le supplenze vengono assegnate dai direttori didattici delle singole scuole elementari. Per l'ottenimento del posto di m. di ruolo occorre vincere un concorso per titoli ed esami, comprendenti prove scritte e orali, bandito dal ministero della Pubblica Istruzione, che permette l'immissione al ruolo normale e, dopo uno straordinariato di due anni, la promozione a m. ordinari. I vincitori di concorso possono anche essere immessi in una speciale graduatoria in soprannumero che viene messa a disposizione dei direttori didattici e utilizzata per le supplenze di m. assenti temporaneamente. Un ruolo speciale di m. è costituito da tutti quegli insegnanti che prestano servizio presso particolari scuole come quelle per ciechi, per sordomuti, nelle scuole carcerarie o nelle scuole destinate a minoranze razziali. Legalmente i m. elementari sono qualificati come impiegati statali di gruppo B. Con la legge del 5 giugno 1990 n. 148 sulla riforma della scuola elementare, la figura del m. unico per ogni classe viene sostituita dalla presenza di tre insegnanti, ognuno con un proprio ambito disciplinare, specie negli ultimi due anni, che operano collegialmente in due classi e sono corresponsabili nelle diverse attività didattiche. Chi esercita l'arte della pittura. ║ Chi tinteggia le pareti delle case; imbianchino; decoratore. ║ Fig. - Chi descrive fatti o situazioni con particolare forza evocativa. - Archeol. - Termine generico usato per indicare ceramografi anonimi, a cui viene aggiunto, come precisazione, il nome del ceramista per il quale il p. ha lavorato (p. di Cleofrade), o del luogo in cui è conservato il vaso (p. di Londra), o di uno dei personaggi raffigurati sul vaso, o anche di un elemento decorativo particolarmente ricorrente nei vasi di quell'artista (p. dei calzari). Sinonimi (s.m. Sostantivo maschile.), acquafortista, cesellatore, intagliatore, litografo, silografo. Insieme dei dialetti della famiglia germanica occidentale, lingua nazionale di Germania, Austria e Svizzera (V. OLTRE). ║ Appartenente alla Germania: popolo t. ║ Cittadino abitante, originario o nativo della Germania: avere la moglie t. - Arald. - Scudo t.: per convenzione, scudo sagomato con linee a incavo ai lati o sulla parte superiore. - Econ. - Sistema di ammortamento t.: sistema di ammortamento di un prestito in cui il debitore versa periodicamente al creditore una certa somma che comprende una quota parte degli interessi (stabiliti anticipatamente), in modo che l'estinzione del prestito e quella degli interessi avvengano simultaneamente allo scadere del termine pattuito. - Ling. - La differenziazione in vari dialetti del gruppo t. risale al periodo predocumentario. L'affermazione dei Franchi sul piano politico-militare comportò, sul piano fonetico, la cosiddetta seconda rotazione consonantica (passaggio di sonora in sorda e di sorda in affricata, se iniziale o postconsonantica, o in spirante, se intervocalica), che diede vita alla distinzione tra alto-t. (Hochdeutsch) e basso-t. (Niederdeutsch). Il primo si divide in due settori: t. superiore (Oberdeutsch), parlato in Austria, in gran parte della Svizzera e in Alsazia e che comprende il franco superiore, l'alemanno e il bavarese, e t. centrale (Mitteldeutsch), che è diffuso nella restante area fino al confine con il basso-t. e che annovera il medio-franco occidentale, il medio-franco orientale e il turingio. Il basso-t., invece, è diffuso nelle pianure settentrionali della Germania, dei Paesi Bassi e del Belgio e comprende il basso-franco, il basso-sassone e il basso-t. orientale. Storicamente, la lingua t. è divisa in t. antico (Althochdeutsch, dal VI al XII sec.), t. medio (Mittelhochdeutsch, dal XII al XVI sec.) e t. nuovo (Neuhochdeutsch). Le prime testimonianze (espressioni locali interpolate nel diritto franco) risalgono all'età merovingia; dell'VIII sec. sono, invece, i testi religiosi e i glossari latino-t., nonché il primo documento letterario (costituito dal frammento di Hildebrand). Già in quell'epoca, nella quale pure non si era ancora formata alcuna lingua letteraria, si affermò, su impulso della stessa cultura carolingia, l'utilizzo dell'alto-t. Per la formazione della lingua fu, però, decisivo l'influsso del neolatino, che agì in profondità sul lessico, mentre per la fisionomia determinanti furono due specifici fenomeni fonetici (metafonia e riduzione di timbro delle atone). Nel periodo medio, di particolare importanza fu l'influenza francese che veicolò i temi della poesia cavalleresca, determinando in questo modo anche una certa unificazione linguistica (sebbene, poi, a livello di coscienza popolare sia stata ben più rilevante la lingua delle cancellerie e quella delle corporazioni). È da questa pluralità di fonti che nacque il t. moderno quale frutto di un livellamento tra i dialetti superiori e centrali compiutosi in Sassonia all'inizio del XVI sec.; decisivo fu, al riguardo, l'apporto di M. Lutero che, scegliendo la lingua cancelleresca per la sua traduzione della Bibbia e adattandola alle capacità di comprensione della popolazione, realizzò l'unificazione linguistica t. L'opera di Lutero venne a fine secolo riconosciuta dai grammatici (I. Claius, Grammatica Germanicae linguae, 1578) e la sua lingua divenne la lingua ufficiale di Germania e Austria. Diffusasi agli inizi del XX sec. in Ungheria, sul Baltico e nelle colonie africane, nel 1971 essa ottenne anche la parificazione all'italiano in Alto-Adige. - Zool. - Cane pastore t.: V. PASTORE TEDESCO. (dal greco anonymos: senza nome) Come aggettivo: che non ha nome, senza identità. ║ Mancante del nome dell'autore: si parla di lettera a. per una lettera in cui il mittente vuole mantenere l'incognito. ║ Nel gergo malavitoso si riferisce in genere alla associazione criminosa: a. sequestri. ║ Fig. - Impersonalità, mancanza di distinzione. ║ Come sostantivo: persona che non indica la sua identità o la cui identità è sconosciuta. Usato frequentemente in critica artistica e letteraria. - Anat. - Arteria a.: il ramo più grosso che si diparte dall'arco aortico: si divide alla base del collo in arteria carotide esterna e succlavia esterna, irrora il capo e l'arto superiore destro. Ha una lunghezza di 28-35 mm e un diametro di 12-15 mm. ║ Vene a.: due vasi sanguigni (destro e sinistra). Si originano dalla confluenza della vena succlavia e della giugulare interna: in esse confluisce il sangue venoso del capo e degli arti superiori. Sono lunghe 30-50 mm, e hanno un diametro di 14-18 mm. Si fondono nella vena cava superiore. - Dir. - Società a.: quando era in vigore il codice di commercio del 1882 si indicava con questo nome la società i cui soci non avevano responsabilità verso i terzi, oltre i limiti degli avvenuti conferimenti, e non figuravano col loro nome nella denominazione sociale. Oggi invece è stata sostituita dalla Società per Azioni (SpA) e dalla Società a responsabilità limitata (Srl). In tali società la garanzia è data dal capitale sottoscritto dai soci. Nel processo penale i documenti che presentano dichiarazioni a. non hanno valore eccetto se costituiscono corpo del reato o provengano dall'imputato. - Lett. - Notevole il numero di opere letterarie a. o pseudonime. I motivi dell'anonimato sono molteplici. Nel caso di opere antiche o medievali il nome dell'autore spesso non figurava perché col tempo andò persa la soscrizione dove trovava spazio il nome dell'autore e talvolta il titolo dell'opera, oppure perché, nell'esecuzione dei codici medievali, non era più presente la figura del rubricator a cui spettava il compito di trascrivere il nome dell'autore e il titolo dell'opera. Ben diversa la situazione di opere moderne dove la scelta dell'anonimato rispecchia spesso la volontà dell'autore che in tal modo si premuniva contro la censura politica o religiosa. - Filol. - Si designa con la dicitura di a. e l'indicazione geografica dell'area di appartenenza l'autore sconosciuto di un'opera. Così A. fiorentino è l'autore di uno dei commentatori più antichi della Divina commedia; A. Veneto è l'autore di un opera di argomento misogino conservata nel codice Hamilton 930 a Berlino. A. genovese è un poeta ligure autore di poesie e di liriche, le prime in dialetto genovese. In Italia, i titoli di moltissime opere a. italiane o aventi relazione con l'Italia, sono stati raccolti in un dizionario compilato da G. Melzi. Guadagnare navigando! Acquisti prodotti e servizi. Guadagnare acquistando online. (dal latino medioevale supernomen). Nome particolare che, specie in determinati ambienti (popolari, professionali, studenteschi), si sostituisce al vero nome e cognome di una persona; per lo più fa riferimento alle caratteristiche fisiche o intrinseche di una persona, al luogo di nascita o di provenienza, a circostanze varie: la sua furbizia lo ha reso noto nell'ambiente con il s. di volpe. ║ Ant. - Il nome che, per meglio distinguere un individuo, viene posto accanto al nome proprio ed è in genere derivato dal nome di uno dei genitori, del luogo di origine o da un appellativo; nell'uso antico corrisponde, dunque, al cognome dell'uso moderno. Da s. sono derivati i cognomina latini: Naso: nasuto; Verres: cinghiale. Molti cognomi moderni hanno avuto origine da antichi s.: Barboni, Nasini, Fabbri (V. COGNOME). Scritto a mano. ║ Documento scritto a mano, con penna o strumento affine, su carta o pergamena; in particolare il libro, quale veniva preparato prima dell'invenzione della stampa. - Paleogr. - La forma più antica dei m. fu il rotolo usato già dagli Egizi e poi adottato dai Greci e dai Romani; col I sec. a.C. si cominciò a usare la forma di libro, pergamenaceo, detto anche codice. L'inchiostro era prevalentemente nero, con uso di rosso o di altri colori nei titoli e nelle iniziali, nei codici di lusso si usò scrivere interi m. in oro o in argento. Nei m. greci e latini dell'età antica, la scrittura aveva aspetto solenne e funzione decorativa, e talora era accompagnata da rappresentazioni figurate di carattere dedicatorio, o illustrative. Nel Medioevo invece il gusto ornamentale si svolse nei titoli e specialmente nelle iniziali. All'ornamentazione del testo si aggiunse la decorazione esterna della legatura con i piatti di legno lavorato o rivestiti di stoffa, cuoio e pergamena, spesso ornati con avori, gemme e borchie di metallo. Il carattere e l'aspetto dei m. sono in rapporto con le condizioni della loro produzione. In Roma antica vi erano librai che tenevano al loro servizio scrittori di professione per preparare in buona forma le copie delle opere in voga. In seguito, col decadere della cultura, solo i monaci e i chierici seguitarono a esercitare l'arte della scrittura, preparando i m., semplici, a uso quasi esclusivo del monastero stesso o della Chiesa. Col fiorire delle scuole universitarie (XIII e XIV sec.) si tornò alla costituzione di officine di scrittura (scriptoria), in cui lavoravano giornalmente copisti e miniatori di professione. Il commercio librario divenne assai intenso nel Rinascimento con le botteghe dei librai umanisti, finché la stampa non operò la grande trasformazione. - Ind. graf. - Nell'uso tipografico, originale inviato dall'autore perché si stampi. - Cin. - Nella sceneggiatura di un film, m. sceneggiato: narrazione della trama del film stesso, non ancora dialogata, ma già suddivisa in un susseguirsi cronologico di inquadrature e di azioni fondamentali. Composto di vari elementi. Il termine si utilizza in modo particolare per codici e volumi contenenti scritti diversi. - Papir. - Codice m.: codice che, pur contenendo scritti diversi, è unitario per origine ed epoca. ║ Codice m. composito: codice che conserva, nella stessa legatura, scritti diversi non solo in natura, ma anche per epoca e origine. Vocabolario decorato.1 (agg. e p.p. di decorare), adorno, addobbato; insignito. 2 (s.m.), che ha ottenuto una decorazione.Inglese decoratedFrancese décoréTedesco geschmücktSinonimi (agg. Relativo all'astrologia), astrale, divinatorio, zodiacale. Delle Fiandre. ║ Per estens. - Dei Paesi Bassi. ║ Abitante delle Fiandre. ║ I f.: i pittori delle Fiandre. ● Arte - Fiorita nelle Fiandre e nelle altre regioni dei Paesi Bassi e dell'attuale Belgio con caratteristiche storiche e stilistiche ben definite, specialmente per quanto riguarda la pittura dal XV al XVII sec. Questa ha le sue origini verso la metà del XIV sec. per il confluire di esperienze del gotico francese e d'influssi senesi sul fondo del vivace naturalismo locale, ma soltanto nel secolo seguente, con J. van Eyck, la pittura f. si afferma nei suoi caratteri essenziali: il senso concreto della vita e delle cose, religiosamente osservate e amorevolmente tradotte, in cui si esprimono insieme il mondo poetico della fantasia e il severo rigore della ricerca psicologica. Nell'oggettività f. s'innervano la severità morale e la luminosità di D. Bouts, l'ardente passionalità di H. van der Goes, l'influsso italiano attinto alla corte di Urbino da Giusto di Gand, il gusto per la ritrattistica di H. Memling, che fondò a Bruges una scuola attivissima, mentre dall'Olanda arrivano le rivelazioni fantastiche di H. Bosch e la mordente realtà nuova di P. Bruegel, che già indica una rottura dei tempi. Dopo il trionfo del manierismo tosco-romano e veneto, un nuovo periodo si apre con la visione pittorica sensuale ed opulenta di P. P. Rubens, a cui fece seguito una vastissima scuola nella quale emersero A. Van Dyck, splendido ritrattista, F. Snyders e J. Jordaens. Nel XVII sec. sono sempre più numerosi i ritrattisti. La prima fioritura dell'architettura f. si ha nella regione mosana di Liegi, a contatto con l'arte renana, mentre nella regione della Schelda predomina la penetrazione francese (cattedrale di Tournai, XII sec.). L'architettura si fa unitaria col diffondersi del gotico (Notre-Dame di Audenarde, 1234; Notre-Dame di Bruges) che si protrae fino al 1500. Un rinnovamento vero e proprio avviene solo nel XVII sec. quando sorgono le chiese dei Gesuiti a Bruxelles, Malines (J. Francquart) Anversa, e quella di S. Walburga a Bruges (P. Huyssens). Buoni architetti furono Neufforge e Dewez; l'interesse per le audaci innovazioni tecniche del Beyaert e del Balat nell' 800, fu accolto, sul finire del secolo, dai rappresentanti dello Jugendstil. Nella scultura, alla cruda drammaticità delle opere più antiche si sovrappongono, nel 1200, delicatezze francesi, soprattutto in Fiandra e in Vallonia, e, nel secolo successivo, accenti renani nelle regioni della Mosa. Scultori notevoli furono nel XIV sec. C. Sluter e van Rattem. L'influsso del Rinascimento si risolve in una sovrapposizione di elementi decorativi e di vaghi apporti di gusto italiano in scultori come Blondeel, J. Mone, C. Floris; nel 1600 si diffonde ovunque la foga esuberante di Rubens e del Bernini, a cui guardano, a Bruxelles, F. Duquesnoy, attivo anche a Roma, A. Quellin il Vecchio, ecc. Di scarso interesse è la scultura del XVIII sec., caratterizzata da esperienze francesi, e soprattutto quella neoclassica. Fra gli scultori del XX sec. vanno ricordati G. Minne e R. Wouters. Enciclopedia termini lemmi con iniziale a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Storia Antica dizionario lemmi a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Dizionario di Storia Moderna e Contemporanea a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w y z Lemmi Storia Antica Lemmi Storia Moderna e Contemporanea Dizionario Egizio Dizionario di storia antica e medievale Prima Seconda Terza Parte Storia Antica e Medievale Storia Moderna e Contemporanea Dizionario di matematica iniziale: a b c d e f g i k l m n o p q r s t u v z Dizionario faunistico df1 df2 df3 df4 df5 df6 df7 df8 df9 Dizionario di botanica a b c d e f g h i l m n o p q r s t u v z |
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